Chi insegna rugby insegna un modo di vita, un modo di essere: insegna cultura.
Nicola era una di queste persone, una figura storica del rugby romano, un autentico pilastro intorno al quale questa disciplina è cresciuta e si è evoluta. Per chi ha avuto il privilegio ed il piacere di conoscerlo come atleta, come compagno di squadra, un amico fraterno, un padre e ne ha sempre ammirato l’educazione e la signorilità, oltre che la profonda conoscenza del rugby.
I Valori come la lealtà, il rispetto delle regole e dell’avversario, la volontà, lo spirito di squadra diventano un legame importante di formazione e di appartenenza per le nuove e per le vecchie generazioni: saper vivere “al mejo” ed essere più propositivi seguendo l’esempio e gli insegnamenti di Nicola.
La presenza dei molti ragazzi di Nicola a tutti i livelli organizzativi del torneo è testimonianza dell’eccellente lavoro da lui fatto in qualità di educatore e rugbista e simboleggia l’impatto e l’eredità lasciata da Nicola alle diverse generazioni che ha avuto “sotto mano”. “Alla fine della morale” il rugby italiano sta vivendo un momento straordinario e di grande espansione ma non bisogna mai dimenticare i valori che lo hanno sempre distinto dalle altre discipline.
